Concorso Letterario di Psicologia

Con-correre, un modo di costruire insieme

Ciao a tutti, 

desidero ringraziarvi per aver partecipato al nostro concorso, di aver dedicato tempo, idee, esperienze per realizzare un elaborato che potesse risultare fruibile da altre persone. Trovo questo prezioso, di grande valore per noi e per chiunque possa accedervi. La parola “concorso”, mi ripete da sempre Veronica, possiede in sé un significato affascinante: “con – correre”, “correre insieme”. Questa è la mia e la nostra idea, “correre insieme”, percorrere insieme un pezzo di strada.

E in quale direzione? Verso quale meta?

Già, questa è una parte importante e una nota un po’ dolente per me. Durante la premiazione so di non aver esplicitato chiaramente ciò che muove tutti noi di Se.F.a.P. Un po’ l’emozione e un po’ una giornata particolare mi hanno distratto, mentre per fortuna posso contare su Persone mosse da entusiasmo, competenza e amore per quello che facciamo e che mi sostengono e mi guidano.

Ora, nella nostra esperienza, molti disagi emotivi, psicologici, vengono mantenuti da alcune relazioni. Così, siamo convinti che una buona e sana educazione alla relazione possa svolgere un’efficace opera di prevenzione rispetto a molte difficoltà. Costruire, diffondere una responsabile cultura relazionale è secondo noi una delle priorità degli psicologi e degli psicoterapeuti. Riteniamo necessario costruire una condivisione continua, fondata sul confronto. Abbiamo la responsabilità di andare oltre una insidiosa mentalità concorrenziale, che porta gli psicologi a cercare di “soffiare” pazienti ai colleghi, e le Scuole di Psicoterapia a contendersi gli allievi. 

Il benessere relazionale è una nostra precisa responsabilità sociale e richiede il contributo di ognuno di noi.

So che può stupirvi, ma sono stato un giocatore di tennis (anche se oggi evito accuratamente di mettermi di profilo...) e non sono certo il primo ad affermare che lo sport agonistico sia una disciplina estremamente formativa. Ho avuto la fortuna di essere allievo di un grande uomo, un profondo educatore prima ancora che un sapiente maestro. Lui, gli amici e gli avversari mi hanno rinforzato la convinzione che i sistemi crescono attraverso competizione e cooperazione. Ecco che ritorna il “con – correre” così caro a Veronica. Ecco che è sano che ognuno di noi cerchi di essere migliore nel suo lavoro, ed ecco che parte della nostra crescita personale e professionale si fonda anche sulla condivisione.

Voi, partecipando al concorso, ci avete profondamente rinforzato in questa idea. Voi, con i piccoli tesori dei vostri elaborati. Di più, con il fatto stesso che avete scelto di creare quegli elaborati, ci fate sentire sostenuti, rinforzati e “in compagnia” verso questa importante direzione. 

Vengo all’ultimo punto di questa lettera. Giacomo, a questo punto, con la sua accattivante maestria vi chiederebbe: “Come state? Sopravvivete? State cercando disperatamente un modo per riprendervi?...” 

Ebbene, quest’ultimo punto per dirvi che vorremmo costruire un modo per rimanere, da ora in poi, per metterci in contatto gli uni con gli altri, per condividere/narrarci/raccontarci scelte, obiettivi, esperienze lavorative. Condividere idee su come portare avanti la diffusione della cultura relazionale.

Bene, pongo fine a questa tortura e vi saluto... per ora

LUCA STRAMBI